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Life is Pink

Life is Pink è la campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi per la ricerca sui tumori femminili giunta alla sesta edizione, tradizionalmente promossa nel mese di ottobre dalla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.

A rendere riconoscibile la campagna è il cuore rosa che, insieme all’hashtag #sostienicandiolo, firma ogni anno i molti eventi e le iniziative Life is Pink.

I fondi raccolti durante l’anno serviranno per rinnovare le postazioni ecografiche ginecologhe dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, con nuovi ecografi dotati di software di acquisizione e ricostruzione delle immagini con intelligenza artificiale.

Il nuovo logo è stato disegnato dalla Dottoressa Giada Pozzi, chirurgo senologo dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, che ha dato forma e colore, unendo simbolicamente ricerca e cura, alla sua esperienza di donna e professionista che tutti i giorni è a contatto con i timori e le speranze delle sue pazienti.

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Le storie di donne come Claudia, Daniela, Serena, Sara, Paola e Karina, pazienti dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, che hanno animato la Milano Fashion Week di settembre 2023 con la sfilata benefica “Breast Cancer Fundraising Fashion Show”, ci toccano da vicino.

Le loro esperienze ci ricordano quanto siano importanti i controlli annuali e le diagnosi precoci, la fiducia in noi stessi e nella cura e ricerca sul cancro.

Per la campagna Life is Pink, Cristina Chiabotto nella rubrica Sul Tumore Facciamo Rumore ha intervistato la Dottoressa Giada Pozzi, chirurgo senologo dell’Istituto di Candiolo – IRCCS, per parlare del carcinoma della mammella.

La Dottoressa Pozzi racconta come inizia il percorso di cura per una persona che riceve la diagnosi di carcinoma della mammella, quali sono le diverse terapie disponibili e le tecniche innovative che possono rendere migliori le esperienze delle persone che devono essere sottoposte a intervento chirurgico al seno.

Come inizia il percorso di chi riceve la diagnosi di carcinoma della mammella?

Cristina Chiabotto: Oggi parleremo del carcinoma alla mammella con Giada Pozzi, chirurgo senologo dell’Istituto di Candiolo.

La prima domanda è: In che modo inizia il percorso di una persona che riceve la diagnosi di carcinoma della mammella?

Dr.ssa Giada Pozzi: Il momento della diagnosi è un momento molto delicato e particolare e il percorso inizia parlando. Di solito il primo colloquio avviene con uno di noi chirurghi senologi e la visita si può prenotare qui in ambulatorio, di solito nel giro di meno di una settimana.

In quella sede lì ci conosciamo, guardiamo gli esami che sono già stati effettuati, eventualmente programmiamo degli ulteriori accertamenti e poi iniziamo a parlare di quale sarà il percorso di cura.

Come si cura il carcinoma della mammella?

Cristina Chiabotto: Come si cura il carcinoma della mammella, in modo pratico?

Dr.ssa Giada Pozzi: Le cure che noi possiamo proporre sono diverse. Ci sono diversi tipi di terapie, a partire dall’intervento chirurgico che è l’asportazione e la ricostruzione della parte interessata, oppure c’è la radioterapia, che consiste in delle irradiazioni locali che servono di solito per prevenire le recidive, oppure numerosissimi tipi di farmaci e di terapie mediche.

È importante sapere che non tutte le cure sono uguali, anzi, per ogni paziente possono essere proposte delle cose diverse e quindi una o più di queste terapie vengono proposte o meno a seconda del caso specifico.

Quali sono le tecniche innovative che possano rendere migliori le esperienze delle persone che devono essere sottoposte a intervento chirurgico al seno?

Cristina Chiabotto: Quali sono le tecniche innovative che possano rendere migliori le esperienze delle persone che devono essere sottoposte a intervento chirurgico al seno?

Dr.ssa Giada Pozzi: Allora la terapia chirurgica, ovvero l’intervento, può avvalersi di diverse tecniche, sia dal punto di vista degli interventi conservativi, quindi di asportazione parziale della mammella che di mastectomia, che quindi l’asportazione totale della ghiandola.

Per la chirurgia conservativa ci aiuta tanto la localizzazione sempre più precisa delle lesioni non palpabili anche con radioisotopi e la possibilità di utilizzare in sala operatoria delle tecniche di onco plastica, per cui riusciamo sempre a combinare la radicalità oncologica con il risultato estetico.

Dal punto di vista della mastectomia, che è l’intervento un pochino più invasivo, possiamo in realtà, grazie all’esperienza dell’équipe, quindi di tutti i miei colleghi e delle tecnologie che abbiamo a disposizione qui in Istituto, utilizzare delle tecniche comunque meno invasive quindi delle incisioni che rimangono nascoste e di pochi centimetri attraverso cui esportiamo l’intera mammella e in tutti i casi in cui questo sia possibile effettuiamo la ricostruzione immediata, quindi durante lo stesso intervento con protesi piuttosto che tessuto della paziente piuttosto che materiali tecnologicamente innovativi.

Quali sono le terapie mediche associate alla chirurgia che possono essere proposte?

Cristina Chiabotto: Quali sono le terapie mediche associate alla chirurgia che possono essere proposte?

Dr.ssa Giada Pozzi: Allora le terapie mediche sono diverse. Ci sono tantissimi tipi di farmaci, come dicevamo prima, che vanno dalle terapie orali, all’ormonoterapia e altri farmaci che si prendono per bocca piuttosto che le terapie endovenose quindi come la chemioterapia oppure farmaci biologici o immunoterapia e anche in questo caso sono sempre personalizzate perché non tutti i pazienti ricevono ogni tipo di cura, ma solo quelle che agiscono sulla specifica biologia della lesione che presentano.

Una cosa che ci aiuta molto oggi è il fatto di poter proporre, in alcuni casi selezionati, di fare la terapia medica prima dell’intervento chirurgico. Questo spesso ci porta vantaggi tra cui per esempio ridurre la lesione e quindi poter fare un intervento conservando il seno conservando i linfonodi dell’ascella.

Cosa possiamo consigliare alle persone per prevenire o eventualmente curare questa patologia?

Cristina Chiabotto: Cosa possiamo consigliare alle persone per prevenire o eventualmente curare questa patologia?

Dr.ssa Giada Pozzi: In generale noi consigliamo intorno ai 30 anni di iniziare a fare l’ecografia mammaria e intorno ai 40 anni di iniziare a fare la mammografia con cadenza indicativamente annuale.

La visita chirurgica senologica viene effettuata se in sede di esame radiologico viene riscontrato qualcosa che necessita di un trattamento. E una cosa importante è se bisogna iniziare un percorso di questo tipo è prenotare la visita senologica, se possibile in un centro dedicato al trattamento della patologia della mammella, perché questo fa la differenza sia in termini di possibilità chirurgiche e mediche che possono essere offerte, sia di possibilità di partecipare a studi clinici che proprio in termini di prognosi e di qualità della vita.

Cristina Chiabotto: Mi raccomando fate prevenzione. Io ti faccio i complimenti perché so che hai disegnato il cuore di questa edizione di Life is Pink ed è bellissimo veramente complimenti di cuore!

Grazie mille a Giada per essere stata con noi! Grazie alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro e mi raccomando Sul Tumore Facciamo Rumore!

#sostienicandiolo

La tua generosità è fondamentale per le attività di cura e ricerca sul cancro dell’Istituto di Candiolo – IRCCS.

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